Sembra che siano passati pochi giorni da quando, venticinque anni fa, ventiquattro amici (proprio 24, come le ore del giorno!) si sono ritrovati in uno studio notarile per dare inizio all’avventura della nostra Associazione.
Ventiquattro amici con una grande passione per la storia dell’orologeria.
Viene spontaneo fare un bilancio di ciò che e stato realizzato, citare le tante persone che hanno contribuito a mantenerla attiva e ricordare specialmente quelle che, purtroppo, ci hanno lasciato.
Il nostro periodico La Voce di Hora è uscito con regolarità per ben 42 volte (questo è il n. 43), sottoponendo a Soci e lettori notizie di nostro specifico interesse e, quasi sempre, contributi assolutamente inediti. In tal modo siamo riusciti a far conoscere aspetti poco noti della storia dell’orologeria particolarmente quelli legati alla costruzione di orologi in Italia.
La Voce di Hora ha sempre cercato di mantenere un buon livello qualitativo sia per la veste grafico-redazionale sia per l’originalità dei contenuti. Si e sempre tentato un compromesso tra l’assoluta serietà degli approfondimenti e la divulgazione, incoraggiando contemporaneamente i Soci a partecipare mediante la preparazione di contributi originali.
Riteniamo di essere riusciti a riscuotere l’interesse degli appassionati di orologeria antiquaria, anche valutando l’apprezzamento che ci viene riconosciuto all’estero.
Al di là della pubblicazione della nostra rivista, abbiamo cercato di vivacizzare l’associazione con le periodiche riunioni mensili, con i viaggi di studio, sia in Italia che all’estero, con l’organizzazione di mostre e ricevendo delegazioni delle consorelle associazioni estere (da Francia, Inghilterra, Germania, Stati Uniti, ecc.).
Non sarà facile dimenticare la rassegna allestita al Castello del Buonconsiglio di Trento, La Misura del Tempo,di cui ricorre nel 2015 il decimo anniversario: e stato uno straordinario evento, che difficilmente potremo ripetere e che ci regalò l’opportunità di pubblicare un prestigioso catalogo che rimarrà a lungo testo di riferimento in Italia per la storia dell’orologeria.
Pensiamo che l’attività della nostra Associazione abbia dato un suo contributo, anche se modesto, alla valorizzazione del patrimonio storico dell’arte italiana.
Il merito di aver mantenuta viva Hora va a tutti coloro che ci hanno creduto e che l’hanno sostenuta con le quote annuali, la pubblicità e, specialmente, a quelli che hanno contribuito a renderla interessante con studi, articoli e conferenze.
Infine un ricordo riconoscente ai Soci-fondatori che l`hanno concepita venticinque anni fa e che ci hanno lasciato: in particolare a Giuseppe Brusa, Luigi Pippa e Nicola de’ Toma, straordinari ed indimenticabili appassionati e studiosi di storia dell’orologeria.
Antonio Lenner